Il documento pubblicato dall’INAIL (visibile qui)  fornisce le indicazioni per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro nel rispetto delle varie disposizioni normative. Le aziende, possono decidere di attivare punti vaccinali territoriali destinati alla vaccinazione delle lavoratrici e dei lavoratori, anche con il coinvolgimento di medici competenti. L’istituzione di tali presidi, rappresentando un’iniziativa di sanità pubblica ed essendo finalizzata alla tutela della salute della collettività, non attiene alla prevenzione dei luoghi di lavoro e le responsabilità generali e di controllo connesse rimangono in capo al Servizio Sanitario Regionale (tramite l’ASL di riferimento). Pur considerando che la fornitura Gli oneri legati alla realizzazione dei punti vaccinali nei luoghi di lavoro rimangono comunque a carico delle aziende promotrici, che dovranno garantire tutti i requisiti di efficacia, efficienza e sicurezza.

Presupposti indispensabili ai fini della istituzione dei punti vaccinali sono:

  1. la disponibilità di vaccini;
  2. la disponibilità dell’azienda
  3. la presenza / disponibilità del medico competente o di personale sanitario
  4. la sussistenza delle condizioni di sicurezza per la somministrazione di vaccini
  5. l’adesione volontaria ed informata da parte delle lavoratrici e dei lavoratori
  6. la tutela della privacy e la prevenzione di ogni forma di discriminazione delle lavoratrici e dei lavoratori

ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’:

  1. ADESIONE: l’azienda o l’associazione di categoria che intente aderire all’iniziativa deve dare comunicazione all’ASL di riferimento, secondo le modalità previste dalla Regione o Provincia autonoma;
  2. REQUISITI DELL’AZIENDA:
    • popolazione lavorativa sufficientemente numerosa: ai fini di promuovere l’iniziativa anche per datori di lavoro con pochi lavoratrici o lavoratori, sono possibili anche forme organizzative promosse dalle associazioni di categoria;
    • sede legale nel territorio della ASL che fornisce i vaccini;
    • struttura organizzative e risorse umane e strumentali adeguate al volume di attività previsto;
    • ambienti adeguati commisurati al volume di attività previsto (interni, esterni o mobili);
  3. EQUIPAGGIAMENTO MINIMO:
    • presenza di materiali e attrezzature e farmaci necessari al corretto svolgimento delle attività e adeguato al volume di attività previsto;
  4. FORMAZIONE E INFORMAZIONE:
    • disponibilità a consentire, da parte del Servizio Sanitario Regionale, l’accesso a specifici materiali formativi/informativi predisposti a livello regionale e nazionale;
  5. GESTIONE DEL CONSENSO:
    • l’informativa del soggetto in merito alla vaccinazione è a carico del medico vaccinatore che illustrerà i contenuti dell’informativa ministeriale e acquisirà il consenso alla vaccinazione attraverso la modulistica ministeriale;
  6. REGISTRAZIONE E OSSERVAZIONE POST-VACCINAZIONE:
    • la registrazione dell’avvenuta vaccinazione dovrà essere effettuata subito dopo la somministrazione, direttamente nel luogo di vaccinazione. Il vaccinato dovrà sostare almeno 15 minuti negli spazi della sede vaccinale, per un tempestivo intervento in caso di reazioni avverse a rapida insorgenza.
  7. PROGRAMMAZIONE DELLA SECONDA DOSE:
    • sarà compito dell’azienda assicurare la programmazione della seconde dose del vaccino, se prevista. I soggetti che hanno manifestato reazioni avverse alla prima dose, dovranno essere inviate alla ASL di riferimento.
  8. MONITORAGGIO E SUPERVISIONE:
    • l’intero processo rimane sotto la supervisione della ASL di riferimento, che potrà effettuare controlli sulla stato dei luoghi e sul rispetto dei requisiti.

 

Per maggiori informazioni contattate i nostri studi o visitate la pagina https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/news/news-indicazioni-ad-interim-vaccinazione-covid-2021.html

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